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Lega. Flavio Tosi: “Chi ha sbagliato paghi e restituisca soldi rubati”

Lega. Flavio Tosi: “Chi ha sbagliato paghi e restituisca soldi rubati”:

VENEZIA, 17 MAG – Il sindaco di Verona, Flavio Tosi, ritiene che ”se venisse accertato, non solo dalla magistratura, ma anche dal nuovo tesoriere Stefano Stefani, che delle somme di denaro siano state utilizzate impropriamente da chiunque , compresi i familiari di Umberto Bossi, e’ chiaro che il movimento ne chiede la restituzione usando gli strumenti che gli sono consentiti dalla legge”.

Tosi lo ha affermato nel corso della puntata di ”Piazzapulita”, il programma di approfondimento de LA7 condotto da Corrado Formigli. ”Bisogna chiedere conto a chi ha avuto a disposizione queste somme – ha aggiunto Tosi – di come le ha utilizzate: o dimostra di averle spese con finalita’ di propaganda politica, l’unica finalita’ eticamente ammissibile, o senno’ gli chiedi la restituzione della somma”. ”E se risultassero altri episodi simili da parte di chicchessia – ha concluso – verra’ fatta la stessa cosa e doverosamente una segnalazione alle autorita’ inquirenti”.

fonte: http://www.blitzquotidiano.it/politica-italiana/lega-flavio-tosi-chi-ha-sbagliato-paghi-e-restituisca-soldi-rubati-1235899/

tags: Flavio Tosi; Lega Nord; Umberto Bossi; Stefano Stefani; Piazzapulita La7; blitzquotidiano.it 

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Lega/ Maroni: inchiesta si basa su presupposto da verificare

Lega/ Maroni: inchiesta si basa su presupposto da verificare:

Nessun complotto, ma su Bossi e Carroccio fango


      INFOPHOTO

Tradate, 17 mag. (TMNews) – “C’è uno stillicidio quotidiano di notizie che si basano peraltro su un presupposto tutto da verificare e cioè che sono soldi pubblici”. Lo ha detto Roberto Maroni, a margine di un incontro pubblico a Tradate, parlando dell’inchiesta che ha colpito Bossi e altri esponenti del Carrroccio “La Lega – ha osservato Maroni – ha entrate dal finanziamento pubblico dei partiti ma anche entrate dal tesseramento, dalle feste. E quindi spero che la Magistratura accerti rapidamente perché è nell’interesse di tutti”.

“Noi – ha aggiunto – ci prendiamo questo fango, inevitabilmente, che si basa su presupposti che sono tutti da verificare. Vigileremo perché queste inchieste si concludano rapidamente. Ma da questa crisi, da questo male, nascerà un bene, la nuova lega, la Lega 2.0”. “Non lo so alla fine che cosa accerterà la magistratura – ha concluso Maroni – Ma mi sembra che ci siano molte cose da chiarire al di là del fango che sta colpendo Bossi e la Lega, anche se non parliamo di complotto”.

fonte: http://www.tmnews.it/web/sezioni/news/PN_20120517_00332.shtml

tags: Roberto Maroni; Lega Nord; Umberto Bossi; Lega 2.0; tmnews.it

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Maroni: “Bossi? Ha il morale sotto i piedi per le imputazioni”

Maroni: “Bossi? Ha il morale sotto i piedi per le imputazioni”:

17 MAG – ”La Lega va avanti e l’opera di pulizia continua. Io segretario? Decidera’ il congresso”. Lo ha detto Roberto Maroni intervistato da Tgcom24. ”La vicenda giudiziaria – ha aggiunto l’esponente leghista – mi ha molto rattristato. Ho sentito Bossi, era con il morale sotto i piedi, mi pare che l’imputazione sia relativa al fatto che lui ha firmato il bilancio e se e’ questo e’ solo una responsabilita’ formale perche’ il bilancio l’ha firmato fidandosi di chi lo presentava”.

”E’ una cosa – ha poi proseguito l’ex ministro – che non ha fatto piacere ne’ a lui, ne’ a me, ne’ a nessun leghista. La Lega ha iniziato a far pulizia, Bossi e suo figlio si sono dimessi, alcuni sono stati espulsi, quindi l’opera di pulizia continuera’ finche’ sara’ necessario. Occorre ripartire, perche’ finche’ c’e’ la questione settentrionale c’e’ bisogno della Lega. Ci appelliamo alla magistratura, non parlo di complotti, conosco la procura di Milano, il procuratore lo conosco e ne ho stima. Chiediamo solo di fare in fretta perche’ queste vicende devono essere risolte rapidamente. Poi se qualcuno ha sbagliato paghera’ ”.

fonte: http://www.blitzquotidiano.it/politica-italiana/maroni-bossi-ha-il-morale-sotto-i-piedi-per-le-imputazioni-1235345/

tags: Roberto Maroni; Lega Nord; Umberto Bossi; avviso di garanzia; blitzquotidiano.it

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Insubria Terra d’Europa: il festival che supera il confine

Insubria Terra d’Europa: il festival che supera il confine:

Insubria Terra d'Europa: il festival che supera il confine
Da sinistra: Yor Milano, Attilio Fontana, Marco Peruzzi, Andrea Mascetti, Paolo Mathlouthi

Presentata la sesta edizione della kermesse che vuole far luce sul “laboratorio politico-economico” transfrontaliero. Ospiti anche Roberto Maroni e Norman Gobbi

Un “volo radente” su tutto cioò che è Insubria, partendo dal territorio e dalla lingua lombarda ai modi di pensare, lavorare, vivere e intendere le cose, senza ovviamente tralasciare la cultura in comune, i personaggi che ne hanno segnato le tappe, fino a considerare i punti in comune a livello politico.
Perché se è vero come è vero che oggi la parte lombardo-piemontese è lontana anni luce da quello ticinese da un punto di vista della funzionalità e di come i respettivi Stati fanno marciare le cose – nel senso che di là le cose funzionano e noi abbiamo zavorre ai piedi – il “laboratorio Insubria”, per dirla all’Andrea Mascetti, potrebbe rappresentare un qualcosa che verrà, “un’anticipazione di scenari futuri”.
Da qui, da questa semplice premessa, ogni persona con un minimo di interesse per le sue cose, la sua terra e il suo futuro, dovrebbe partecipare alla sesta edizione del Festival “Insubria Terra d’Europa”, l’appuntamento organizzato a Varese dall’associazione culturale Terra Insubre dal 24 al 27 Maggio che offre un “cartellone” davvero ricco visionabile in ogni suo dettaglio sul sito dedicato all’evento.

La presentazione ufficiale si è tenuta oggi a Palazzo Estense, sede del Comune di Varese, dove nelle sue sale si terrano parte degli eventi in scaletta e dove sotto i suoi portici è già visitabile una delle due mostre… d’aperitivo.
A tratteggiarne contenuti e tematica di fondo erano presenti il sindaco Attilio Fontana, il presidente di Terra Insubre Marco Peruzzi, Andrea Mascetti, il celebre attore del teatro popolare ticinese Yor Milano e lo storicoPaolo Mathoulthi.

“Una tradizione importante che si rinnova e che assume sempre più significato – ha detto il sindaco Fontana -.La realtà insubre deve trovare sempre più spazio, parallelamente al fatto che nella società raccoglie sempre maggiore interesse”.

“Il territorio insubrico è diviso tra due regioni italiane e uno Stato, la Svizzera, che addirittura è fuori dalla Comunità europea – ha sottolineato Mascetti -. Un singolare raggruppamento di mondi simili da tanti punti vista, ma anche diversi politicamente ed economicamente. La nostra terra, a cavallo di questo mondo, e in particolare la provincia di Varese che ne è al centro, è un laboratorio politico e culturale dal quale proverranno i segnali prodromici di tempi nuovi che si stanno avvicinando”.
Un piccolo esempio la provocazione del ministro della Difesa svizzera Maurer che ha “sparato” l’annessione della Lombardia alla Confederazione elvetica:”Una boutade che però non ha sollevato un terremoto politico come sarebbe successo vent’anni fa – ha concluso Mascetti -. E il sondaggio che ne ha scaturito ha evidenziato un’adesione popolare a tale… proposta. Segno dei tempi che cambiano”.

Ad illustrare l’intero programma composto da conferenze sulla montagna insubrica, la cultura celtica – sì, proprio quella dei nostri antenati anche se a qualcuno non piace -, film in dialetto ticinese, concerto di corni alpini con degustazioni di vini e prodotti tipici e altro ancora è stato il presidente di Terra Insubre Marco Peruzzi. “Quest’anno il tema principale è il rapporto tra l’Insubria lombardo-piemontese col Canton Ticino. L’appuntamento centrale in questo senso è quello di domenica 27 Maggio, dove nel Salone Estense, dalle 15, si terrà il convegno “Svizzera e Insubria: modelli istituzionali ed economici a confronto. Insubria Cantone Svizzero?”.
A parlarne “pezzi da 90” della politica… insubre, come l’ex ministro dell’Interno Roberto Maroni (Quale federalismo per le regioni padano-alpine ?, sarà il titolo del suo intervento); il consigliere di Stato elvetico Norman Gobbi Vais; Dario Galli, presidente Provincia di Varese; i sindaci di Varese e Morazzone Fontana e Matteo Bianchi e Giordano Macchi, consigliere Comunale di Lugano. Andrea Mascetti, animatore di Terra Insubre, vestirà i panni del moderatore.

Dopo l’intervento di Yor Milano – che ha caldamente consigliato la visione di “A qualcuno piace caldo”, capolavoro di Billy Wilder tradotto in dialetto ticinese e in programma per sabato 26, alle 21, in Sala Montanari -, a chiudere è stato lo storico Paolo Mathoulthi al quale spetterà l’introduzione dell’incontro di giovedì 24 (alle 20.45 in Sala Montanari) sulla vita e il pensiero di Giuseppe Prezzolini, argomento sul quale consigliamo la letturadell’articolo scritto per InInsubria.
“Prezzolini, da autentico antitaliano, capì con largo anticipo tutte le contraddizioni italiane – ha detto Mathlouthi -. Non solo: la stessa Europa di cui si parlava allora, e di cui oggi vediamo i frutti malati, lo disgustava già allora. Un anticonformista da riscoprire e da cui imparare”.

Andrea Mentasti

fonte: http://www.ininsubria.it/insubria-terra-d-europa-il-festival-che-supera-il-confine~A8912

tags: Insubria terra d’Europa 2012; Terra Insubre; Andrea Mascetti; Yor Milano; Attilio Fontana; Marco Peruzzi; Paolo Mathlouthi; Andrea Mentasti; ininsubria

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Maroni: «Sono ultracerto, Umberto è in buona fede»

Maroni: «Sono ultracerto, Umberto è in buona fede»:

REAZIONI. L’ex ministro: «Via dal partito faccendieri, ladri e ciarlatani»

Zoom Foto

L’ex ministro Roberto Maroni

L’avviso di garanzia nei confronti di Umberto Bossi per l’uso dei fondi di partito è un terremoto per la Lega Nord. I fragili equilibri apparentemente raggiunti in questi giorni potrebbero nuovamente di saltare, mettendo a rischio anche la «presidenza onoraria a vita» del Senatùr. Roberto Maroni si dice «ultracerto della totale buonafede» di Umberto ma, evidentemente, non di chi gli è stato vicino. E assicura che «faccendieri, ladri e ciarlatani non avranno posto nella Lega del futuro». Ieri sera, l’ex ministro ha detto che ha telefonato a Bossi e che l’ha sentito «giù di morale»; ma che il Senatùr reagirà. Quanto al prossimo segretario, Maroni ha sottolineato che «lo deciderà il congresso federale». Serie di reazioni nel partito al caso-Bossi. «Ho estrema fiducia nella magistratura. Se saranno riconosciute responsabilità, chi ha sbagliato dovrà pagare», dice il governatore del Veneto, Luca Zaia. Il sindaco di Verona, Flavio Tosi, se la prende «non con Bossi, ma con chi gli stava vicino e si è approfittato di lui». Manca però una linea unica e difensiva, se non per Bossi quantomeno per il movimento. Matteo Salvini spiega che «è in corso un attacco bestiale» contro la Lega per «coprire le porcherie del governo Monti». Giancarlo Gentilini, lo «sceriffo» di Treviso, svela i giochi e invoca «una fucilazione elettorale alla schiena per alto tradimento» nei confronti di chi, Bossi compreso, è stato raggiunto da avviso di garanzia. Mario Borghezio prova a giustificare Bossi, le sue responsabilità sono dovute ad una «incomprensibile distrazione» e alla sua «malattia». Ma «chi tocca Bossi finisce male», avvisa. «Nulla potrà modificare la stima e l’affetto che provo per lui», gli fa eco Roberto Calderoli. Manuela Dal Lago, membro del triumvirato che guida il partito, dice: «Mi stringo intorno a Umberto, pronta a difenderlo fino alla fine». E la base come reagisce? «Ditemi che è una bufala, ditemi che non è vero quella storia del Trota che è in vacanza in Marocco». È quasi una supplica quella di Beppe da Milano che interviene ai microfoni di Radio Padania. È messa di nuovo alla prova la fede leghista. La base si sfoga con la radio e si divide tra chi difende senza tentennamenti il suo leader, parlando ancora di complotti, e chi non è più disposto a concedere alcuna attenuante.

tags: Roberto Maroni; Lega Nord; Umberto Bossi; Luca Zaia; Flavio Tosi; Roberto Calderoli; Giancarlo Gentilini; Mario Borghezio; Matteo Salvini; bresciaoggi.it

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Sfida di Maroni “Dal congresso una Lega nuova”

Sfida di Maroni “Dal congresso una Lega nuova”:

“Essere indagati per truffa ai danni di uno stato che ogni hanno rapina la gente del nord è follia”. Questo è il commento di Salvini alla notizia di Bossi indagato fatto durante il comizio per il ballottaggio a Senago. Maroni invece ha ribadito quanto scritto su Facebook in risposta alle notizie di ieri: “Voglio che la Lega si occupi di cose concrete e non delle menate interne. Questa pagina, si deve chiudere e si sta chiudendo”. Con il Congresso, che lo vedrà segretario, nascerà la Nuova Lega.Giorgio Ragnoli
tags: Roberto Maroni; Lega Nord; Matteo Salvini; Senago; la stampa

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LEGA, LA FINE DI BOSSI COME QUELLA DI BETTINO CRAXI

LEGA, LA FINE DI BOSSI COME QUELLA DI BETTINO CRAXI:

di GIANLUCA MARCHI

Da giorni ci si aspettava il botto, ma quando il botto è arrivato ha avuto un effetto lo stesso devastante. L’avviso di garanzia nei confronti diUmberto Bossi per l’uso dei fondi di partito è l’ennesimo terremoto per la Lega Nord e secondo alcuni potrebbe essere il sisma finale, destinato a sconquassare i delicati equilibri apparentemente raggiunti nei giorni scorsi. Equilibri che si basavano, tra l’altro sulla «presidenza onoraria a vita» per il Senatur, una decisione ora tutta da rivedere. La domanda è: sopravviverà il Carroccio alla caduta di Umberto Bossi o meglio alla caduta di tutti i Bossi? oppure farà la fine del Psi di Bettino Craxi? Difficile dirlo, certo è che lo sconquasso di immagine è terribile: solo qualche giorno fa proprio su queste colonne il professor Marco Bassani aveva fatto un parallelismo politico fra il Senatur e l’ultimo leader dei socialisti italiani, ebbene quella similitudine ora si sta allungando anche alla disdicevole fine politica della rispettiva stagione.

Da parte sua il nuovo leader in pectore, Roberto Maroni, si dice «ultracerto della totale buonafede» di Umberto ma, evidentemente, non di chi gli è stato vicino e ora si trova a dover arginare una tzunami da far tremare i polsi. Ironia della sorte ha voluto che ieri mattinata l’ex ministro avesse postato sul proprio profilo facebook, seppur con qualche ora di anticipo rispetto agli avvisi di garanzia, un commento con il quale assicurava che “faccendieri, ladri e ciarlatani non avranno posto nella Lega del futuro”. Un’uscita che solo poco tempo dopo è stata interpretata come la pietra tombale sulla gestione bossiana del Carroccio. E, infatti, c’è chi è corso ad affermare come il vecchio Giancarlo Gentilini che “Bossi non dovrebbe nemmeno farsi vedere ai prossimi congressi”. La Padania, il quotidiano leghista solidarizza invece con Bossi: «Lega stretta attorno al Senatur» questo il titolo di stamattina con la notizia in prima pagina: «Umberto Bossi indagato, l’accusa della procura è legata ai bilanci dell’ex tesoriere».

Intanto, mentre si attende di capire fin dove si estenderà il nuovo terremoto, da dentro il movimento si preferisce accusare la magistratura di essere intervenuta a orologeria proprio poco prima dei ballottaggi di domenica prossima. Ma questo sembra l’atteggiamento di chi, in qualche modo assediato, cerca di dirottare l’attenzione altrove: se infatti i reati contestati dovessero trovare conferma, ci sarebbe solo da andare a nascondersi.  Il capo è accusato di aver usato i soldi del partito per pagare i conti dei figli: uno choc per molti esponenti Carroccio. Per ore l’unico commento è rimasta la frase postata da Roberto Maroni su facebook quattro ore prima che l’Ansa battesse la notizia dell’avviso di garanzia. Gli avversari dell’ex ministro dell’Interno sono pronti a giurare che Maroni fosse già certo dell’arrivo del provvedimento dei pm. Il Bobo fino a sera non ha commentato, aggiornando il suo profilo facebook e non facendo riferimenti all’inchiesta. Poi ha spezzato una lancia a favore della buona fede di Umberto.

Chi invece ha parlato fuori dai denti è stato Giancarlo Gentilini, lo ‘sceriffò di Treviso, svelando  i giochi ed invocando «una fucilazione elettorale alla schiena per alto tradimento» nei confronti di chi, Bossi compreso, è stato raggiunto da avviso di garanzia. «La Lega bossiana è giunta al capolinea – ha sentenziato -. L’altra Lega sarà quella di Maroni, Tosi, Gentilini e Zaia» che deve convincere chi è «rimasto schifato dal comportamento della moglie di Bossi, del Trota, di Rosi Mauro, di Belsito e Giorgio Stiffoni».

A questo punto, però, c’è da porsi una domanda ineludibile: così come è stata espulsa immediatamente Rosi Mauro sulla base di sospetti che ancora non si sono tramutati ancora in un avviso di garanzia, non si capisce come possa rimanere nella Lega Renzo Bossi, sebbene si sia dimesso da consigliere regionale. E non vogliamo nemmeno immaginare cosa potrà succedere se la ramazza dovesse avvicinarsi anche al Senatur. Aveva ragione Gilberto Oneto che, in un articolo di qualche tempo fa, aveva auspicato la sparizione di tutta la famiglia Bossi dal presente e dal futuro della Lega. Saprà il Senatur scegliere fra la non facile sopravvivenza della sua creatura politica oltre se stesso e la tentazione del dopo di me il diluvio?

fonte: http://www.lindipendenza.com/lega-e-adesso-rischio-ramazza-per-la-famiglia-bossi/

tags: Lega Nord; Bossi come Craxi; Umberto Bossi; Bettino Craxi; Marco Bassani; L’Indipendenza.com

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LEGA: GALLI (LNP), INDAGINI? NIENTE DI NUOVO

LEGA: GALLI (LNP), INDAGINI? NIENTE DI NUOVO:

(AGENPARL) – Roma, 17 mag – “E’ un passaggio tecnico di quanto abbiamo già visto e sentito in queste ultime settimane, non si aggiunge nulla”. Così Dario Galli, presidente della provincia di Varese, commenta le indagini in corso sulla famiglia Bossi ad Agorà, condotta da Andrea Vianello, su Rai Tre. “A Bossi – prosegue Galli – nessuno può togliere ciò che ha fatto storicamente e politicamente, poi ci sono le questioni personali che sono un’altra cosa. Nelle prossime settimane si deciderà anche su questo”. “L’uscita di Bossi che ha detto che i soldi della Lega possono essere buttati dalla finestra – conclude – è stata fuori luogo, se la poteva risparmiare”.

fonte: http://www.agenparl.it/articoli/news/politica/20120517-lega-galli-lnp-indagini-niente-di-nuovo

tags: Lega Nord; Dario Galli; Andrea Vianello; Agorà; Rai Tre; agenparl.it

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L’uragano Bossi su Varese Cresce la voglia di Lega 2.0

L’uragano Bossi su Varese Cresce la voglia di Lega 2.0:

GEMONIO – Umberto e Renzo Bossi con Roberto Calderoli in una foto della scorsa estate a Gemonio, durante un vertice con Tremonti (Foto by varesepress/genuardi)

VARESE L’iscrizione di Umberto Bossi e dei figli Riccardo (il primogenito, avuto dalla prima moglie) e Renzo “il Trota” sul registro degli indagati, sembra essere una pietra tombale per la Lega bossiana. Un tassello in più, nel mosaico che va definendo la fine dell’esperienza di quella che ormai tutti chiamano «la prima Lega».
Tutti ormai, per farsi coraggio, guardano alla Lega 2.0, a Roberto Maroni. Ma l’addio all’ex capo non sarà indolore. 
«Mi dispiace per Bossi – dice il sindaco di Varese Attilio Fontana – che non si meritava di certo una situazione come questa. Anche se, dopo quello che era emerso sull’uso dei fondi del partito, l’arrivo delle denunce era prevedibile. Credo che lui personalmente non c’entri e sia stato tirato dentro solo come capo del partito». Un’opinione diffusa tra i vertici. Sebbene il presidente della Provincia di Varese Dario Galli rimarchi come ormai la Lega debba guardare avanti.
«C’è stato di sicuro un uso discutibile dei fondi di partito – dice Galli – Ovviamente sarebbe giusto indagare su tutti i partiti, per vedere come le altre forze politiche abbiano utilizzato i propri rimborsi elettorali». 
E qui aggiunge: «Guarda caso, poi, questa indagine si apre proprio a pochi giorni dai ballottaggi». 
Indubbiamente Galli guarda avanti. «A questo punto la Lega deve ripartire, e rifondarsi all’interno ed all’esterno. Nessuno potrà mai cancellare quello che ha fatto Bossi, i meriti nel fondare la Lega e porre la questione settentrionale. Ma il passaggio di mano è inevitabile e peraltro è già iniziato». La prima reazione del senatore Massimo Garavaglia, commissario provinciale della Lega di Varese, è di disappunto. 
«L’accusa mi sembra veramente enorme – dice – anche per via delle cifre di cui stiamo parlando. Attendiamo l’esito delle indagini, ma fa specie che la notizia sia uscita proprio a pochi giorni dai ballottaggi. Poteva uscire anche la settimana scorsa, oppure lunedì. Invece proprio adesso. Aspettiamo in ogni caso l’esito delle indagini».

fonte: http://www.laprovinciadivarese.it/stories/Cronaca/289075_luragano_bossi_su_varese_cresce_la_voglia_di_lega_2.0/

tags: Lega Nord; Attilio Fontana; Dario Galli; Umberto Bossi; Lega 2.0; La Provincia di Varese

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Max Ferrari Massimiliano Ferrari, meglio noto come Max…

Max Ferrari

Massimiliano Ferrari, meglio noto come Max Ferrari (Varese29 maggio 1971), è un giornalista e politico italiano. Sposato, padre di una bimba, dal 12 ottobre 2002 è direttore responsabile del telegiornale di TelePadania e ci rimane fino all’ aprile 2006; in varie occasioni è anche reporter di guerra, come in SerbiaKosovoIraq e Afghanistan.

Biografia

Ferrari a 16 anni aderisce alla Lega Lombarda e nel 1989 diventa militante e responsabile del primo gruppo giovani del movimento, poi con la nascita della Lega Nord fa parte delle prime Guardie Padane. A partire dal 1990, con lo scoppiare delle rivoluzioni che porteranno allo sgretolamento della Jugoslavia, compie insieme a giovani leghisti varesini e piemontesi (come l’on. Giuseppe Guido Rossi) molte spedizioni in Croazia e in tutti i Balcani per prestare aiuto alle popolazioni locali. Dal 1994 al 1998 ricopre l’incarico di consigliere comunale a Malnate, alle porte di Varese, comune dove ha sempre vissuto.

Nel 2002, non appena nominato direttore del TGNord di TelePadania, si auto-inviò in missione solitaria con poche centinaia di euro e senza telefono satellitare. Compie interviste personali a capi di stato ed esponenti politici come: Rafic HaririVojislav KostunicaIbrahim RugovaStipe MesicAleksandr KwasniewskiIon IliescuJorg HaiderJohannes Rau,Vaclav HavelEdmund StoiberCristoph BlocherJean-Marie Le Pen. Nel 2006 viene allontanato dall’emittente leghista, dopo quattro anni di reportage internazionali dai vari teatri di guerra e azioni controcorrente quali le molte denunce di crimini commessi da cittadini islamici in Italia, o aver aspramente criticato sull’emittente del partito, la malagestione della Lega (con le vicende Banca CredieuroNord) e la sua deriva romana operata da una corte di personaggi che circondano Umberto Bossi[1][2].

La sera del 10 aprile 2006, il giorno in cui si concludevano le elezioni politiche del 2006 con la sede federale della Lega colma di cronisti e troupe televisive, conduce l’irruzione di una trentina di militanti dissidenti leghisti e contesta pesantemente Rosi Mauro apostrofandola «terrona terrona» [3]. Pochi giorni dopo l’occupazione della sede di via Bellerio è stato espulso dalla Lega ed ha fondato il Fronte Indipendentista Lombardia[4], con il quale si è candidato alle elezioni provinciali di Varese ottenendo 3.143 voti e lo 0,9 %.

Nel 2009 forma la coalizione Lombardia Autonoma insieme alla Lega Padana Lombardia di Roberto Bernardelli ed al Progetto Lombardia di Giulio Arrighini. Sotto le insegne diLombardia Autonoma si candida alle elezioni provinciali di Milano ottenendo 5.585 voti. Sempre nel 2009 si candida per le elezioni europee nella lista L’Autonomia[5].

Alle elezioni regionali in Lombardia del 2010 afferma che la Lega Padana Lombardia appoggerà la Lega Nord[6] e nell’aprile 2010 torna alla Lega Nord.

  1. ^ Ferrari intervistato da Rete 55
  2. ^ Max Ferrari va all’attacco. «Ignorati i militanti della base»
  3. ^ Corriere: La Lega delusa punta tutto sul referendum
  4. ^ Un’ altra Lega, nasce il «Fronte padano»
  5. ^ Ferrari interviene a Tribuna elettorale – RAI 3
  6. ^ Ferrari: “Alle regionali voteremo Lega Nord”

fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Max_Ferrari

tags: Max Ferrari; Lega Nord; TelePadania; Varese; Malnate; wikipedia

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